La manipolazione nelle relazioni di coppia
- Giulia Scandolara
- 6 mar
- Tempo di lettura: 4 min

Le relazioni di coppia dovrebbero essere basate su amore, rispetto e reciprocità. Purtroppo non sempre è così: alcune persone adottano strategie manipolative per ottenere il controllo sull’altro. Lo fanno spesso in modo subdolo e poco evidente.
Ecco perché, poi, è difficile riconoscere fin da subito chi ti manipola. Perché lo fa attraverso comportamenti quasi invisibili, e poco appariscenti.
Comportamenti manipolatori
Riconoscere ii comportamenti manipolatori dovrebbe essere una competenza presente nella nostra “cassetta degli attrezzi”.
È fondamentale per proteggersi e preservare il benessere psicologico ed emotivo. Spesso, aggiungo, non riconosciamo chi ci manipola perché incontriamo quella persona mentre siamo nel pieno delle nostre energie. Sottovalutiamo l'incontro.
Come agisce un manipolatore o una manipolatrice
Un manipolatore o una manipolatrice è innanzitutto una persona ai nostri occhi insospettabile, quando si parla di inganni e tornaconto.
Il suo obiettivo è esercitare controllo psicologico sul partner, usando tattiche che possono sembrare innocue o addirittura affettuose all’inizio, ma che nel tempo erodono la sicurezza e l'autostima della vittima.
Una persona manipolatrice è abile nel controllare gli altri a proprio vantaggio, spesso in modo subdolo e ingannevole. Usa tecniche come la colpevolizzazione, la distorsione della realtà (gaslighting) e la falsa empatia per ottenere ciò che vuole. Sfrutta le debolezze altrui.
Spesso si tratta di una persona carismatica e persuasiva, che nasconde intenzioni egoistiche dietro una facciata di gentilezza o altruismo.
Segnali da attenzionare, nella fase di conoscenza
Nella fase iniziale della relazione, la manipolazione può assumere forme molto sottili. Alcuni segnali a cui prestare attenzione includono:
Love bombing: un eccesso di attenzioni, messaggi, regali e dichiarazioni d’amore premature che possono sembrare romantiche, ma che mirano a creare dipendenza emotiva. Nelle relazioni amicali, questo si traduce in una eccessiva vicinanza, o nel bisogno di essere sempre presenti
Isolamento progressivo: il partner cerca di allontanarti dagli amici e dalla famiglia, con scuse apparentemente razionali ("non ti capiscono", "voglio passare più tempo solo/a con te"). Se la manipolazione avviene nella sfera dell’amicizia, il manipolatore o la manipolatrice può isolarci iniziando a parlare male delle amicizie in comune. Occhio…
Critiche mascherate da preoccupazione: frasi come "Ti vesti in modo troppo provocante, potresti attirare attenzioni sbagliate" servono a minare la sicurezza personale. L’amica che inizia a criticare il nostro lavoro o le nostre relazioni intime è guidata dallo stesso obiettivo: minare il senso di sicurezza, e anche l’autostima
Cambi di umore improvvisi: una persona manipolatrice può passare dall’essere affettuosa all’essere fredda senza motivo apparente, generando confusione e ansia. L’amica subdola o l’amico subdolo, se restiamo invece nella sfera delle amicizie, è quella persona che c’è, a intermittenza, e mescola disponibilità con distanze improvvise

I segnali di manipolazione in una relazione di coppia già avviata
Quando la relazione è ormai consolidata, la manipolazione può intensificarsi. Alcuni comportamenti tipici sono:
Senso di colpa indotto: il manipolatore fa sentire il partner responsabile delle sue emozioni o delle sue azioni ("Se mi amassi davvero, non mi faresti stare male così")
Gaslighting come quotidianità: questa strategia subdola, che consiste nel far dubitare l’altro della propria percezione della realtà, è portata ai massimi livelli ("Ti sbagli, non ho mai detto questo" o "Sei troppo sensibile")
Minacce velate: i manipolatori possono ricorrervi ad esempio verso la fine della relazione, arrivando persino a farsi del male per ottenere ciò che vogliono
Deprezzamento costante: critiche frequenti e paragoni con altre persone per far sentire il partner inadeguato
Manipolazione economica: il controllo sulle finanze per limitare l’indipendenza dell’altro è uno degli aspetti più pericolosi, perché, se liberi dalla dipendenza psicologica, impedisce però un reale allontanamento dal/la partner
Le ferite lasciate da una relazione manipolativa
Uscire da una relazione con una persona manipolatrice non è facile e può lasciare profonde cicatrici emotive, tra cui:
Perdita di autostima: dopo essere stati svalutati e criticati a lungo, si fatica a riconoscere il proprio valore
Senso di colpa e confusione: la vittima può sentirsi responsabile per il fallimento della relazione, anche se il problema era il comportamento del manipolatore
Difficoltà nel fidarsi degli altri: dopo un’esperienza del genere, si può sviluppare paura delle relazioni e difficoltà ad aprirsi emotivamente
Ansia e stress post-traumatico: la continua tensione emotiva può portare a disturbi d’ansia e sintomi simili a quelli del PTSD
L’importanza del Counseling per ricostruire sé stessi
Dopo una relazione tossica, è fondamentale intraprendere un percorso di recupero emotivo e psicologico. Il Counseling può essere un aiuto prezioso per:
Recuperare l’autostima: attraverso il dialogo e il supporto di un professionista, è possibile riscoprire il proprio valore e rafforzare la fiducia in sé stessi
Elaborare il trauma o la sofferenza: comprendere cosa è successo aiuta a chiudere definitivamente il capitolo senza sensi di colpa
Imparare a riconoscere i segnali di manipolazione: per evitare di ricadere in dinamiche relazionali dannose
Riscoprire il proprio potere personale: sviluppando strategie per costruire relazioni sane e rispettose
Manipolazione: qualche considerazione finale
La manipolazione nelle relazioni è un fenomeno più comune di quanto si pensi e può avere effetti devastanti sulla vita delle vittime.
Riconoscere i segnali e prendere consapevolezza del problema è il primo passo per liberarsi da una relazione tossica. Il percorso di guarigione richiede tempo, ma con il giusto supporto è possibile ricostruire la propria vita con maggiore consapevolezza e sicurezza.
Se hai vissuto un’esperienza simile, non sei solo, sola: chiedere aiuto è il primo passo verso la libertà e il benessere.
Giulia Scandolara - Gestalt Counselor
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